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«È lo sguardo di Cristo che mostra - in questo poema - di non volersi più accontentare del "racconto degli altri" e che, con immediatezza lirica, grazie alla parola poetica, si rivolge alla madre chiamandola per nome, gridandole infinita tenerezza. Sappiamo dai Vangeli che l'incontro con Cristo è quasi sempre mediato dalla parola altrui. Qui, invece, il poeta ci offre in cambio un Cristo che si racconta. È questo il modo paradossale con cui il poeta ha finito per re-inventare un Cristo a misura d'uomo, mentre medita sul "franare" della vita e sulla estrema solitudine di chi muore».